Lo scorso martedì 17 dicembre, nell’auditorium del nostro Liceo, si è tenuto l’incontro delle classi quarte e quinte dei tre indirizzi con l’Ing. Vito Rubino. L’evento rientra nella serie di iniziative in cui si declina l’azione di Orientamento in uscita della nostra scuola. Accolto da un breve saluto del Dirigente Scolastico, l’ospite è stato affiancato al tavolo dal Prof. Gaetano Prota, che ha curato i contatti per organizzare l’incontro. Di supporto sono stati i docenti di Scienze delle classi coinvolte (Michelina Prencipe, Enrichetta Iannaccone, Ulrico Guerra) e la Prof.ssa Antonella Guerra, referente dell’Orientamento in uscita.
Vito Rubino è un ex alunno del Liceo Scientifico di Manfredonia che attualmente ricopre il ruolo di Ricercatore presso il Dipartimento Aerospaziale (GALCIT) del California Institute of Technology (Caltech); è responsabile di progetti di ricerca che hanno come obiettivo indagare il comportamento di materiali, tra cui le rocce, a fronte delle rotture dinamiche che si propagano spontaneamente al loro interno, fornendo così un contributo cruciale nell’ambito della sismologia e della meccanica dei terremoti ma anche dell’ingegneria aerospaziale, navale e medica. L’attuale lavoro al Caltech di Pasadena è l’ultimo in ordine di tempo di numerose esperienze di studio e di ricerca che egli ha svolto spostandosi da Torino, dove si è laureato al Politecnico, a Londra presso l’Imperial College, a Bristol come Ingegnere presso l’Atkins Aerospace, all’università di Cambridge.
Durante l’incontro Rubino ha mostrato, attraverso una presentazione di diapositive, il suo ambiente di lavoro e i risultati delle sue ricerche sperimentali evidenziandone l’elevato livello scientifico e la grande ricaduta in termini di applicazione concreta non solo nel campo strettamente scientifico ma anche in quello politico-economico. Attraverso le sue parole, il suo muoversi iperattivo, il suo sguardo fiero ed acuto, egli è andato oltre comunicazione di dati ed esperimenti; il suo intento è stato infatti comunicare ai nostri studenti la sua ferrea convinzione che è necessario affrontare gli impegni nella vita con passione e determinazione, vivendoli sempre come delle sfide soprattutto quando sembra impossibile affrontarle e superarle. Per comunicare tutto questo, ancora più chiaramente, Rubino ha descritto, nella seconda parte dell’incontro, con grande coinvolgimento emotivo, l’altra sua grande impresa, la partecipazione alla Race Across America; 4800 km, 51.800 metri di dislivello positivo, da una costa all’altra degli Stati Uniti d’America: da Oceanside in California a Annapolis in Maryland, da percorrere in bicicletta in 12 giorni. Si tratta della gara di ultraciclismo più massacrante del pianeta che Vito ha affrontato e portato a termine in 11 giorni e mezzo, supportato dal suo equipaggio coordinato dalla moglie Palas. Ha mostrato anche in questa occasione di andare dritto al traguardo senza farsi sopraffare dalle difficoltà (tante durante la gara!) ma superandole con spirito di adattamento e grande caparbietà. Il suo motto è infatti “Make no small plans. Dream no small dreams” (di George Ellery Hale); questo è il messaggio che ha voluto trasmettere in due ore e questo speriamo sia arrivato ai nostri ragazzi anche noi docenti del Liceo ‘Galilei-Moro’.
Noi che ogni giorno nelle nostre aule guardiamo uno per uno i nostri alunni e le nostre alunne, sperando che ognuno di loro possa raggiungere i propri obiettivi e realizzare i propri sogni proprio come Vito Rubino. E ci piace anche pensare che in qualche modo anche noi contribuiamo con le nostre azioni didattiche, e non solo, a rendere i nostri studenti capaci di trovare la propria strada nello studio, nel lavoro e nella vita in generale.
Per concludere il resoconto della giornata mi pare doveroso ricordare che Vito Rubino oltre a essere stato studente tra i nostri banchi e nelle nostre aule, è figlio di due docenti del Liceo Scientifico, Rosa Balzamo e Antonio Rubino, che molti di noi hanno conosciuto e apprezzato come colleghi o come insegnanti. E a loro nella prima diapositiva Vito ha dedicato la sua presentazione dell’incontro. Infine voglio raccontare il grande effetto empatico, per gli spettatori dell’evento, che ha avuto la presenza della moglie di Vito, che lo seguiva con occhi ammirati, e ancor più del piccolo Leo, il bimbo di un anno e mezzo che ha scorrazzato per l’auditorium, rincorrendo il suo papà. Un altro grande sogno che Vito ha realizzato!
Clicca sulle foto per scorrere la fotogallery